USI TEMPORANEI

A fronte dell’utilizzo gratuito (o semigratuito) di spazi (pubblici o privati) abbandonati, un progetto di rigenerazione promette la custodia, l’attivazione e la riconsegna del bene quando ne insorge la necessità. Quindi si prevedono contratti di locazione brevi con i privati e accordi/patti a tempo determinato con l’ente pubblico, in maniera che lo spazio possa essere messo nella disponibilità del progetto di rigenerazione e, contemporaneamente, la proprietà non perda l’opportunità di utilizzare il bene per altro stabile utilizzo. Per questo motivo abbiamo cominciato a parlare di USI TEMPORANEI nel 2004, e attivato, utilizzato e riconsegnato almeno una decina di spazi.

Dove c’era degrado, abbandono e criminalità, ci sono stati giovani, associazioni, musica, sport, cultura, arte, artigianato e nuove professioni, emergenze abitative, assistenza agli anziani e servizi per l’infanzia.
Intere aree che perdevano rendita immobiliare a causa di spazi che esibivano sfacciatamente lo stato di degrado e di abbandono sono state riqualificate ed è stato ricompattato il tessuto sociale.
Planimetrie Culturali ha operato come capofila, gestore e responsabile dei progetti oppure come
attivatore del progetto di rigenerazione.
La regione Emilia Romagna, come apripista, adotta il termine ed il concetto: l’art 16 della legge
regionale urbanistica n. 24 del 21 dicembre 2017, prevede l’USO TEMPORANEO come utilizzo a
termine di uno spazio spazio abbandonato con un progetto espressamente rivolto al tessuto
sociale che manifesta un interesse concreto a parteciparlo.