Uno Scatto al Giorno Toglie il Medico di Torno

Associazione Planimetrie Culturali con il Patrocinio del Comune di Bologna, Quartiere San Donato, organizza:

UNO SCATTO AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO > Laboratorio di fotografia per bambini
a cura di Valeria Altavilla e Sara Ballestriero
8 gennaio > 26 Marzo 2012 – c/o Centro Socio Educativo “i Diamanti” Via Panzini 1, Bologna.

Questo laboratorio vuole essere un’occasione d’incontro rivolta a tutti i bambini tra gli 8 e i 10 anni, che si avvicinano al linguaggio della fotografia e ha come scopo quello di voler educare i ragazzi alla visione del mondo circostante, attraverso un percorso di empowerment che utilizzi il gioco per l’acquisizione di abilità. Nel laboratorio si affronteranno i grandi generi delle arti figurative: ritratto, autoritratto, natura morta e paesaggio fantastico. Alla fine del ciclo laboratoriale è prevista una lezione in cui i bambini stamperanno le loro foto e infine l’esposizione dei lavori eseguiti nei tre mesi creativi.

DESTINATARI
Bambini di 8, 9 e 10 anni.
Gruppo non superiore ai 15 bambini.
INCONTRI
Due incontri a settimana di due ore, per 10 settimane.
OBIETTIVI E FINALITA’
• Sensibilizzare i ragazzi ad una visione globale delle arti.
• Creare un clima collaborativo, ognuno porta con sé la propria diversità attraverso l’esperienza creativa.
• Avvicinare i ragazzi ai linguaggio della fotografia.
• Incentivare le potenzialità creative e il senso estetico.
• Sperimentare le differenti tecniche fotografiche.
• Saper trarre spunti di riflessione critica.
• Avvicinare i bambini alle tematiche ambientali, attraverso l’uso creativo di materiali di riciclo, facilmente reperibili.
PREREQUISITI
• Possedere una macchina fotografica digitale compatta.
• Avere voglia di conoscere, di fare nuove esperienze e di mettersi in gioco.
STRUMENTI NECESSARI
• Materiale di riciclo.
• Colle.
• Colori.
AL TERMINE DEL CORSO/LABORATORIO, MOSTRA ESPOSITIVA DEI LAVORI CREATI DAI RAGAZZI DEL GRUPPO, PRESSO L’EDIFICIO SCOLASTICO DEL LORO QUARTIERE. c/o Gruppo Socio Educativo i Diamanti, Via Panzini 1, Bolona, It.
info operatori: VALERIA svalillabless@gmail.com
Partner finanziatore Associazione Planimetrie Culturali ( info@planimetrieculturali.org )
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Contemporary Art For Erotic People

Contemporary Art For Erotic People
in esposizione le opere di Kawamura Gun 10 > 19 dicembre 2010

Vernissage: Venerdì 10 dicembre presso lo Scalo San Donato (via Larga 49, Bologna) alle ore 20.30 inaugura “Contemporary Art For Erotic People” una raccolta delle nuove opere di Kawamura Gun.

Kawamura Gun è nato a Yaizu in Giappone, ha studiato Belle Arti e Fotografia a Londra e attualmente vive e lavora a Roma. La sua arte non può esistere senza umorismo, cinismo e un pizzico di sensualità. Lavora con vari metodi di pittura, oggettistica e video. Recentemente ha avviato una ricerca sul tema dei “Nudisti timidi”: i nudisti si mettono in maschera perchè senza la loro identità non si vergognano. Come la gente che quando guida la macchina diventa un po’ bestia, sentendosi protetto da quell’involucro. Serie-Q per esempio è la prima installazione che usa l’ano nel mondo. Il primo modello Q-PET è già diventato una figura di culto. L’artista ha cominciato a dedicarsi alla video-arte molto tardi perché non è – a dispetto dei luoghi comuni sui giapponesi – abbastanza capace con la tecnologia ma gli è sempre interessata. Anche in questo campo non si dimentica di mettere in campo il suo umorismo.

Nel 2003 ha fondato un gruppo rock “Blind Birds” dove è compositore, musicista e cantante. Inoltre è un dj di musica giapponese anni ’60 e ’70.

La mostra è visitabile fino al 19 Dicembre 2010

dal venerdì alla domenica dalle 20.30 alle 24.00,

durante l’orario di apertura serale dello Scalo San Donato

oppure su appuntamento (info: 340.6446013)

www.kawamuragun.com

Promoter Associazione Planimetrie Culturali c/o Scalo San Donato, Bologna, It.

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Workshop di Percussioni Africane

Workshop di Percussioni Africane

domenica 28 novembre, Scalo San Donato, via Larga 49, Bologna

Workshop di Percussioni Africane: Djembé e Tamburi Bassi

Livello: Principianti

Durata: 3 ore – dalle 16 alle 19

Iscrizioni: info@planimetrieculturali.org

Programma:

Questo seminario è aperto ad adolescenti e adulti che sono alle prime armi e che vorrebbero avvicinarsi al mondo delle percussioni di quella parte dell’Africa Occidentale che un tempo era conosciuta come Impero Mandingue e che oggi è divisa in paesi quali: Guinea, Senegal, Costa d’Avorio, Mali, Burkina Faso. Si affronterà questo viaggio musicale con un primo approccio agli strumenti in questione, che sono il djembé e i tamburi bassi (doum doum, sangban e kenkenì), in cui verranno spiegati l’impostazione delle mani e la tecnica dei colpi (basse, tonique, claque), si studieranno alcuni ritmi (in parte riarrangiati) della tradizione malinké, susu e manian, gli accompagnamenti, le frasi e gli stacchi. In un contesto di musica d’insieme, in cui l’obiettivo sarà quello di riuscire a memorizzare ed eseguire una sequenza in gruppo, si cercherà in ogni caso di venire incontro alle esigenze del singolo lasciandogli lo spazio per esprimere la propria creatività e per scoprire la propria musicalità.

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Laboratorio: Danza Orientale

Laboratorio: Danza Orientale

6 Ottobre 2009 (ogni Martedì, dalle 19.30 alle 21)

Arab Habibi: Il gruppo Arab Habibi (tradotto “Amore Arabo”) nasce dalla passione per la danza orientale che noi, Elisa Pasini, Serena Parmeggiani, Moira Mazzini e Fanny Zonarelli, condividiamo da parecchio tempo. Ci siamo conosciute frequentando i due anni di corso di danza (principianti e intermedio) organizzato dalla Proloco del Comune di Castel Maggiore (BO) e tenuto da Samira Bellala, insegnante di origini marocchine e ballerina fin dall’adolescenza.

Raqs Sharqi: L’occasione di allenarci, preparare ed esibirci insieme in spettacoli ci ha permesso di comprendere la vera essenza del raqs sharqi termine con il quale in arabo si indica la danza del ventre. Tuttavia, la traduzione letterale di questa espressione non è danza del ventre bensì danza orientale. Il termine danza del ventre, in un’accezione puramente spregiativa, fu coniato in occidente a metà del XIX sec. e deriva dai movimenti delle natiche e del ventre che tanto scandalizzarono i viaggiatori occidentali abituati all’eterea danza classica e che per primi ebbero modo di assistere a tale danza. Le origini del raqs sharqi non sono da ricondursi all’intenzione di sedurre e ammaliare l’uomo ma come momento di aggregazione femminile e le movenze tipiche evocano un inno alla vita, alla fertilità e alla procreazione. Praticata in tutti gli stati Mediorientali, primo fra tutti l’Egitto, questa danza è il frutto di culture diverse ognuna delle quali ha originato il proprio personalissimo stile; nel corso del tempo, i principali stili emersi sono il Baladi, lo Sha’abi e lo Sharqi Classico ad ognuno dei quali corrisponde una propria ritmica musicale, pur tuttavia basata sull’uso predominante dell’ud (una sorta di liuto), il darbuka (tamburo arabo) e gli zagat (cimbali).

Il nostro progetto: Con l’intento di trasmettere ad altre ragazze quanto abbiamo imparato sarebbe ideale avere uno spazio nell’ambito del quale organizzare un laboratorio-corso di danza. Non essendo maestre professioniste ma “semplici” danzatrici animate da una grande passione per questa disciplina, quello che proponiamo per incuriosire e mostrare le basi e gli effetti benefici, sia fisici che psicologici, di questa danza è un corso base di Sharqi Classico, lo stile più elegante, raffinato e sensuale.

Gli incontri saranno di un’ora e mezza la settimana per circa 4/5 mesi e saranno strutturati come segue:

Riscaldamento: esercizi di allungamento della muscolatura propedeutici alla danza con particolare attenzione a collo, schiena, spalle e fianchi.

Insegnamento dei passi base: vibrazione, otto con i fianchi, cammello, ecc…per arrivare ad acquisire un maggiore controllo e consapevolezza del proprio corpo

Esecuzione di una piccola coreografia: per legare i passi base imparati e per “costruire” qualcosa, magari anche in nell’ottica di esibirsi in un saggio finale.

Seguiranno, stage monotematici (uso del velo, improvvisazione su percussioni dal vivo, ecc…), aperti anche a persone esterne al corso, invitando insegnanti e ballerine professioniste. In questo modo, vorremmo rispondere all’esigenza di danzatrici come noi che per poter imparare da insegnanti di elevato valore artistico si vedono costrette a spostarsi in altre città italiane poiché a Bologna manca una struttura che organizzi questi eventi.

Collaborazione con Flavia De Marco (in arte Nurya), ballerina e insegnante che, oltre ad aver partecipato a molte trasmissioni televisive, ha scritto il libro “La più antica delle danze e il suo potere curativo” e sarebbe disponibile per una breve conferenza sull’argomento. Sensualità e femminilità, divertimento e creatività, benefici e aspetti socio-culturali della più antica delle danze in un corso sulle tecniche di base gestito da donne per tutte le donne.

Abbigliamento comodo, calzini scuri e, per chi ce l’ha, la classica cintura con le monetine.

Associazione Planimetrie Culturali c/o Scalo San Donato, Via Larga 49, Bologna.

Laboratorio: Serigrafia (porta la tua t-shirt e la stampi con noi)

Laboratorio: Serigrafia (porta la tua t-shirt e la stampi con noi)
27 Settembre 2009 (ogni 4° Sabato del mese – iscrizione gratuita)

Il corso di serigrafia sarà guidato da Francesco Eppeinsteigher, Francesco Giansante e Andrea Monis, tre grafici pubblicitari oramai stufi di passare le loro giornate davanti al monitor del computer, e con una gran voglia di sporcarsi le mani con l’inchiostro. Obiettivo del corso è quello di mettere da parte pixel e bytes, risaltando il rapporto tra progettazione, manualità e fantasia di questa particolare attività artigianale. I partecipanti alla fine delle lezioni realizzeranno la stampa di una t-shirt o di un poster, progettandone anche la grafica. Per la stampa verrà utilizzata una macchina manuale detta giostra, che stampa sino a quattro colori, tramite telai serigrafici. Saranno usati solo inchiostri ad acqua, privi di additivi chimici, non tossici e facilmente lavabili. I partecipanti al corso avranno l’occasione di confrontarsi con l’esperienza dei tre nel campo della serigrafia, sia a livello produttivo che formativo. Sei anni fa, l’idea di acquistare l’attrezzatura per creare un piccolo laboratorio di serigrafia, completamente manuale, per realizzare in proprio t-shirt, poster e altro, unendo così la creatività della loro professione, alla manualità artigianale tipica della stampa serigrafica. L’esperienza di questi anni, grazie anche alla collaborazione di altre realtà del settore e organizzazioni che operano nel sociale, ha portato alla programmazione e realizzazione di percorsi formativi di vari livelli: base, esperti, adulti e piccini. Uno dei tre, per diversi anni ha tenuto un corso di serigrafia presso la “Nostra Famiglia”, organizzazione che si occupa della formazione dei portatori di Handicap di varie fasce d’età.

Promosso da Associazione Planimetrie Culturali c/o Scalo San Donato, Via Larga 49, Bologna

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PROGETTO “EX” Il teatro sociale e la vita di strada

PROGETTO “EX” > Il teatro sociale e la vita di strada
(4, 5, 6 , Settembre 2009 presso Scalo San Donato)

Il Progetto nasce da un percorso di Teatro Sociale avviato a Bologna con alcuni senza fissa dimora, le cui storie di vita sono state raccolte per avviare un progetto di didattica creativa nelle scuole interessate. Il teatro Sociale e di Comunità nasce nel corso del ‘900 grazie all’esplorazione di alcuni importanti registi che abbandonano gli spazi convenzionali del teatro andando alla ricerca di persone comuni e delle loro storie per favorire la partecipazione sociale attraverso l’esperienza teatrale. Questa pratica, artistica e sociale, mira ad innescare processi di incontro e relazione tra chi la comunità la vive e chi ne è ai margini, concependo il teatro come un possibile strumento di indagine sociale che faccia risuonare pubblicamente i bisogni e desideri delle persone coinvolte nel processo creativo.

La scuola rappresenta un interlocutore privilegiato di questa tecnica teatrale per avviare processi di incontro e di riflessione su importanti tematiche sociali che possano essere utili ad esplorare il disagio e le aspettative di vita degli studenti, dotando gli insegnanti di mezzi creativi per sollecitare la crescita umana e civica degli allievi e sostenendo le situazioni di disagio scolastico. L’effetto formativo che ne deriva è duplice: da una parte la scuola ha la possibilità di praticare strategie didattiche alternative per l’attuazione di percorsi che vogliono sollecitare la presa di coscienza di tematiche sociali delicate ( stimolo per affrontare quelle interne al gruppo classe), dall’altra si offre una possibilità di risocializzazione a chi vive una realtà disagiata, coinvolgendo nel percorso le persone che vivono in una dimensione privativa.

Il progetto propone di attivare laboratori creativi nelle scuole interessate sulla base delle storie di vita degli homeless, raccolte sulla strada. Il punto di vista delle persone senza fissa dimora sarà lo stimolo per far riflettere e per lavorare con gli studenti proponendo il tema della vita di strada come conseguenza drammatica causata dalla precarietà delle relazioni sociali e della solidarietà odierna.

Sono stati individuati i seguenti esperti:

Marco Stagni, laboratorio di musica

Nicola Laurora, laboratorio di scenografia multimediale
Dario Spadon, laboratorio di scrittura creativa
Idea progettuale: Lorena La Rocca
Coordinamento: Armando Fragassi, Emiliano Girardi, Arianna Bartolucci
Attualmente il progetto è sostenuto dall’Istituto Pedagogico di Bolzano, Associazione Volontarius ONLUS, Associazione Gli Amici di Piazza Grande ONLUS.