Massimiliano di Lauro "CARNE"

Massimiliano di Lauro – CARNE – Vernissage Mostra Quadri:
Opening, dal 1 al 30 Maggio 2009
Musicista, illustratore, designer e grafico. Nato a Trani (BA) nel 1984.

Mi sono diplomato presso l’istituto d’arte e laureato presso la facoltà di disegno industriale di bari con il punteggio di 110. Partecipa ad alcune esposizioni a Russi e Padova organizzate dall’associazione Orgao pornée. Selezionato per la partecipazione, con due lavori, al Dirty Show di Detroit che si è svolto tra Febbraio e Marzo 2009, realizza la prima mostra personale presso lo spazio off a Trani (BA) a Marzo 2009. Pubblicato su webzines come blanket magazine (uk), iniciativa colectiva (spa), cru-a (bra), dod magazine (spa), drexter (ind), grafikal (uk) e stampato su riviste come rumori e elasticzine. Lavora fondamentalmente con due tecniche piuttosto tradizionali: olio su tela e penna e acquerello, tecnica decisamente più veloce,rapida,immediata e con la quale si trova assolutamente a suo agio.

” Dipingo mosso da un istinto irrefrenabile e non da motivazioni pseudofilosofiche o altro; semplicemente non potrei farne a meno. Le maggiori fonti alle quali attingo e che mi influenzano coscientemente e non sono lucian freud, francis bacon, i surrealisti in genere ma soprattutto dalì e bellmer, la metafisica, modigliani e brancusi, lo jugendstijl e la secessione viennese, la gestualità di franz kline e de kooning, ma anche illustratori come come manara, serpieri e liberatore e artisti decisamente contemporanei come derek hess, paul chatem, audrey Kawasaki, motomichi nakamura, tommaso garavini, marco grassi, luigi pellanda, ecc… Ricordo però cosa ha probabilmente più di tutto il resto influenzato la mia “arte”: una foto della afrodite arcaica sul libro di storia che vidi alle elementari: mi sconvolse a tal punto da fotocopiarla e cominciare a provare a disegnarla”.

www.planimetrieculturali.org

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Katharina Dieckhoff – MEZZO. PUNTO

dal 1 Giugno al 1 Luglio 2009 –
Scalo San Donato, Via Larga 49, Bologna, It.
Katharina Dieckhoff – MEZZO. PUNTO.

Porno, pizzi e passatempo … sono le tre tipologie di opere presentate per questa personale allestita all’interno di tre camere da letto che in passato ospitavano i ferrovieri turnisti dello Scalo Merci San Donato.

Katharina Dieckhoff (1976 Maastricht (NL)) vive e lavora a Bologna da 12 anni esattamente gli anni che sono passati da quando l’ex dormitorio e’ stato chiuso. Ad ispirarla sono proprio quelle pareti scrostate della prima stanza che ben si presta ad evidenziare la delicatezza dei pizzi realizzati a mano da sua nonna, poi gelosamente custoditi per essere recuperati dall’artista che li assembla e conferisce loro una seconda vita. La seconda camera potrebbe benissimo rappresentare i sogni di chi ha dormito in quei luoghi – dai ferrovieri ai senzatetto – e raccoglie al suo interno alcuni lavori realizzati ad uncinetto che prediligono temi erotici o, a seconda dei punti di vista, pornografici. E’ qui che Katharina Dieckhoff inserisce la presentazione in anteprima un’opera site-specific realizzata con il miele che cola dalle pareti, modificando la silhouette stilizzata di un abbraccio fra due corpi. La terza ed ultima stanza invece e’ dedicata ai passatempo, lavori che la Dieckhoff quantifica in minuti e metri di realizzazione. Molte di queste opere contengono proprio nel titolo queste due informazioni, come -Passatempo, 220 metri e 172 gomitoli di tempo non sprecato-, -100 metri di passatempo- o -Passatempo, 28 ore di pensieri.

La mostra – visitabile fino al 19 luglio tutti i pomeriggi e nel week end anche durante la sera – fa parte dei progetti di riqualificazione di aree dismesse attraverso eventi e produzioni culturali a cura di Planimetrie Culturali ormai da diversi anni. Lo Scalo inaugurerà ufficialmente a settembre 2009, nel frattempo l’associazione apre le porte a coloro che desiderano osservare il lavoro di -bonifica culturale- e collaborare con il progetto.
Bio Katharina Dieckhoff
Studi: 2005 Laurea in Dams Arte all’Università degli Studi di Bologna; 2003 Diploma di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Mostre personali: 2008 – Mani d’Oro – a cura di Luca Beatrice – Galleria Spazia, Bologna

Mostre collettive: 2008 – Symposium Junge Kunst – a cura di Johannes W. Glaw – Volksbank e Galerie Grabenheinrich, Gütersloh, Germania; 2007 – Ghost Trax – a cura di Karin Andersen, Michele Mariano e Christian Rainer – Pay and Display, Verona; 2006 Quaranta per Quaranta. Circa – a cura di Sebastiano Zanetti e Francesco Bonazzi- Pay and Display, Verona – Indoor Games – a cura di Valerio Deho’ – Galleria Spazia, Bologna – Ghost Trax – a cura di Karin Andersen, Michele Mariano e Christian Rainer – N!03 Microgallery, Milan – Mind Games – a cura di Karin Andersen – Galleria Marconi, Cupra Marittima (AP); 2005 – Aural Sculpture(s) III and bad seeds – a cura di Koma’ Gallery – Amnesiac Arts Home Gallery – Potenza – Aural Sculpture(s) II – a cura di Christian Rainer e Edoardo Bridda e Koma’ Gallery – Pollino Music Festival – San Severino Lucano (PZ) – Aural Sculpture(s) I – a cura di Edoardo Bridda e Christian Rainer e Koma’ Gallery – San Remo; 2004 – Base Camp – Arte giovane dall’Europa – a cura di Valerio Deho’ – Kunst Merano Arte – Merano; 2003 BOLOGNA le radici del futuro – a cura di Daniela Facchinato – Gruppo Sabatini, Bologna; 2002 – La città delle Artipiche – a cura di Simona Monti – Mostra per convegno della Legacoop, Efeso, Agenzia Millennia – Teatro Arena del Sole, Bologna – Anteprima – a cura di V. Mascalchi, F. Amante, A. Baccilieri – Giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti – Accademia di Belle Arti, Bologna; 2001 – Rassegna – installazioni – a cura di Alessandra Maccagnani – Torre Medioevale di Molinella, Bologna – Corsie – rassegna d’arte – a cura di Concetto Pozzati – Granarolo, Bologna – Bologna nel futuro – mostra fotografica – a cura di Daniela Facchinato – Festa dell’Unità, Bologna – Accademia in stazione – installazioni realizzate in collaborazione con le Ferrovie dello Stato – a cura di Roberto Daolio e Milli Romano – Stazione Centrale di Bologna – Il fascino dell’imperfezione – mostra fotografica – a cura di Daniela Facchinato – Teatro ITC, San Lazzaro (BO) – Corsie – rassegna d’arte in quattro tempi – a cura di Concetto Pozzati – Galleria 64 Baricellarte, Baricella, Bologna

Premi: 2003 – Premio Campigna – Ouverture – a cura di Adriano Baccilieri – Galleria d’Arte Contemporanea – Vero Stoppioni – Santa Sofia

Fabrizio Caboni – XXX/VARIE

Fabrizio Caboni – XXX/VARIE

Vernissage:  ore 19.30. (ingresso libero)

Mostra personale di Fabrizio Caboni. In esposizione lavori del 2009 organizzati per stanze nelle quali vengono rappresentate diverse categorie pornografiche generiche e di interesse comune, dal bondage fino ad arrivare all’amatoriale. Il percorso è segnato negli spazi di passaggio, quali corridoio e bagni, da un tentativo di censura che accompagna il visitatore attraverso i locali espositivi.

Fabrizio Caboni nasce nel 1976 nella provincia di Cagliari, dove si diploma alla ragioneria, lavora e frequenta il Liceo Artistico. Trasferitosi a Bologna nel 2002, città dove ancora oggi vive, si diploma nel 2008 in pittura all’Accademia di Belle Arti con una tesi sul corpo e la sua pornografia.

La prima mostra alla quale partecipa risale al 1991, ma è una pura curiosità. Tra le principali esposizioni collettive ricordiamo nel 2009 “Circle” al Lazzaretto di Cagliari e il Premio Zucchelli (vincitore), mentre nel 2008 il Premio Samp (selezionato), entrambe all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2007 espone alla Galleria dei Ravvivati a Piombino e a “Immagina 2007” all’Arte Fiera di Reggio Emilia. Sempre nel 2007 partecipa a “Vendidierasmus” a Rimini, a “Differenze!” all’Accademia di Bologna e viene proiettato come finalista al concorso Video.it all’Accademia Albertina di Torino e al festival Share. Nel 2006 espone a Porto, in Portogallo, al Museo delle Belle Arti (“My Neighborhood”) e al Cinema Batalha (“Designorama”). Nel 2005 i suoi lavori son presenti per il Premio Campigna alla Galleria Stoppioni di S.Sofia (Forlì), al palazzo del Podestà di Ripatransone (Ap) per Anteprimasette e ad Ankara (Turchia) per la Biennale d’Arte Microcredito. Tra le mostre personali espone nel 2009 al ModoInfoshop di Bologna (Abused, ecc) e nel 2008 presso la Galleria NAC di Cagliari (Hotline).

Principalmente si dedica alla pittura, ma arriva ad essa dopo una ricerca sull’immagine fotografica e sul video, che delle volte ricerca, scarica da internet, cataloga e colleziona, altre volte produce lui stesso riprendendosi e fotografando momenti di intimità, anche sessuale, e comunque volti all’erotizzazione dell’immagine, trasformando una ricerca voyeuristica dall’altrui corpo verso il proprio. Le categorie porno trattate son generiche, delle volte banali, sicuramente non ricercate in un ottica di perversione particolare ma accettate nella loro normalità, allo stesso modo in cui è normale vedere, voler vedere di più, magari registrare. Il corpo e la sua pornografia diventano quindi un pretesto per analizzare ed elaborare le immagini, quasi fino a consumarle e poi trasferirne l’eccitazione iniziale nel gesto pittorico, nell’elaborazione del video e della fotografia, ottenendo cosi immagini nelle quali la sensualità iniziale, vera o presunta che fosse, rimane un ricordo sfuocato, una sfumatura da contemplare, un’abrasione violenta, una cancellatura ambigua, delle gocce d’olio su tela. In tutto il processo le immagini si moltiplicano, sottolineando il passaggio dall’immagine pornografica alla pornografia dell’immagine dove il corpo, oltre che ricordo dell’eccitazione della propria carne, si distende diventando superficie.

More Info: http://www.fabricab.net
www.planimetrieculturali.org
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Lorenzo Fontanesi presenta "AMBIANCE INDISCRET"

Lorenzo Fontanesi presenta Ambiance Indiscret, Vernissage Mostra Fotografica.
Opening venerdì 13 novembre 2009 ore 19,00

La mostra Ambiance/Indiscret di Lorenzo Fontanesi indaga l’esistenza della donna utilizzando la fotografia come prezioso strumento di comunicazione e libertà espressiva. Ogni scatto trova una sua definizione nella creazione plastica e nell’esaltazione dei valori emozionali. Il tratto soggettivo dell’artista si coglie nella composizione finale e si completa nella capacità delle immagini di parlare da sole. Oggetto della mostra è il corpo smarrito, tradito, spezzato, scomposto. È un corpo di donna fatto di carne, che parla un linguaggio denso, investito di una carica esibizionistica eloquente. Una installazione che, come ogni progetto, ha al centro l’universo femminile, fecondato dall’atmosfera intima e compatta del luogo in cui si generano le emozioni più intense, le paure più recondite. Il corpo nello spazio, circoscritto, soffocato, vessato, a tratti adorato. Figure femminili posano come dee, korai preziose e rarissime, nude, statiche nella corrispondenza tra le linee formate dal volto, dalle gambe, dalle braccia. Particolarità nella fisicità è la purezza, permeabile alla natura un po’ naïf della loro intimità. È un gioco di simmetria e bellezza, che penetra internamente la forma spaziale di una stanza o di un ambiente domestico, il tutto nelle linee di un ammaliante disegno. Il corpo si appropria dello spazio, la corporeità all’interno ne oltrepassa i volumi, diventa odore, calore, colore, emozione. Da qui la scelta di rendere le foto veri e propri quadri pittorici, manifesti artistici per arredare con forte impatto l’ambiente e far rivivere le sensazioni che gli scatti suscitano in chi li osserva per la prima volta. Un mix di profumi e sapori inglobati nella plasticità del movimento e nelle trasparenze, sospesi nell’atto del divenire qualcosa d’altro e parte di esse.

Black Box, di Anno Matthias Henke

Black Box, di Anno Matthias Henke, dal 9 Luglio all’8 Agosto 2010, presso le stanze dello Scalo San Donato
Venerdì 9 luglio a partire dalle ore 20:30 gli spazi espositivi del terzo piano dello Scalo San Donato ospitano Black Box, la mostra che raccoglie gli ultimi lavori dell’artista tedesco Anno Matthias Henke.

Black Box è il dispositivo che si trova all’interno di un velivolo e serve per registrare tutto quello che succede, tutti i movimenti e le mosse del mezzo in questione e del pilota durante il percorso. In caso di disastro il Black Box ci da la possibilità di ripercorrere ciò che è successo e trovare magari il perché di una disgrazia. Così come Anno Matthias Henke si percepisce come un cronista che fissa quello che succede o che vede attorno a se, allo stesso modo il suo linguaggio e le sue tele corrispondono all’ “eventogramma”, le lastre sulle quali è scritto ciò che è successo, codificato e filtrato attraverso la sua concezione di forma e cromaticità e attraverso le sue radici culturali ed artistiche che possono essere ritrovate nell’espressionismo astratto e nel surrealismo come anche nelle “Neue Wilde” degli anni ‘80. “La mia è una pittura istintiva e spesso del forte gesto, non mi interessa la perfezione del disegno, mi interessa il gesto, la postura delle mie figure che parla di come stanno e cosa vivono” – dichiara l’artista protagonista di Black Box e prosegue – : “Le mie “lastre” spesso riproducono il mondo urbano, metropolitano, l’uomo nel suo ormai naturale habitat, spesso ambientato nelle zone marginali, lungo il muro (di Berlino), sobborghi, lontano dal glamour e dalla ricchezza, zone abbandonate, i “banlieue” delle nostre metropoli. Un ricercatore in un lontano futuro, che studi le mie “registrazioni” Black Box, forse potrebbe capire cosa fosse successo a noi o come abbiamo vissuto” e conclude: “D’altronde la mia pittura sicuramente non è del tutto materialista o realista, si avvale sempre anche di elementi onirici, a volte gli scenari sono apocalittici però c’è sempre una codificazione del mondo che mi circonda.”

Orari: venerdì e sabato dalle ore 21.00 alle ore 01.00 oppure su appuntamento telefonando al 3490.6446013
Siti di riferimento: www.annohenke.de
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Q-TRAIN – Let's Queer night

Sabato 11 Dicembre 2010, Scalo San Donato, Via Larga 49, Bologna.; It.
(linea 20 / 14c, ingresso 5 euro, circolo soggetto a tesseramento)

H 22::: QUEER VIDEO BOX – rassegna video art

h 23:::LET HER DIVE – live / trip hop
H 24:::QUEER ELECTRO NACHT
U-FLOOR dj KAPS electro/minimal VS dj LEMP electromarasma +vj VERTEBRA
S-FLOOR dj TRIPPY VS dj LADYBIT electro-pop-corn / guest dj KINDA revival’80

Sabato 11 dicembre Let’s Queer deraglia per la prima volta allo Scalo San Donato con una collaudata miscela di suoni e immagini.
Dalle 22 nell’area salottiera allestita per creare un’isola chillout, troveranno spazio le suggestioni visive di QUEER VIDEO BOX, rassegna di videoart a cura di Let’s Queer con lavori di videomaker bolognesi e internazionali tra cui ‘Untitled but You’ di Silvia Maggi, ‘Segreti Riflessi’ di Frangette Estreme, ‘Puppets’ di Silvia Garzia, dalla selezione del Bizzarro Film Festival ed in collaborazione con Davide Guerrini ‘Grave new world’ di Beat Kuert, ‘Rave on’ e ‘Latex romance’ di Heritz.
Alle 23 Let Her Dive sarà sullo stage dello Scalo per dare inizio ad un atteso live: scuro, lento e ossessivo, LetHerDive è il progetto trip hop nato agli inizi del 2009 dalla collaborazione tra Trif_o (direttore di Musicaoltranza) e Francesca Bono (voce e chitarra degli Ofeliadorme). I due scoprono di avere un’attitudine comune e una passione per i Portishead e per la ripetizione, reiterata al limite della claustrofobia, tipica del genere e di alcuni episodi della musica industriale tedesca di fine millennio. LetHerDive ha una sua personale visione di trip hop, che, contaminato dal background indie di Francesca, si arricchisce, delle caratteristiche care all’ indietronica. Sul fronte live il duo si avvale della collaborazione di G.mod al basso e dei visuals di Roccovich/Elenfant Film. Il progetto si è fatto conoscere in pochi mesi grazie ad alcune performance live, come l’apertura per Swayzak e l’opprtunità di condividere il palco con Jon Hopkins.

Dal trip hop dei Let Her Dive l’ambiente sonoro sterzerà poi verso altre modulazioni e BPM: la QueerElecrtoNacht prevede una doppia consolle con DJ KAPS vs DJ LEMP accompagnate dai visual di VERTEBRA nell’underground floor, mentre TRIPPY e LADYBIT si riproporranno in versione entwined per un electro- pop-corn djset con special guest dj KINDA & i suoi vinili revival’80.

11 dicembre 2010

info www.planimetrieculturali.org

Control V Live + Trouble Makers guest DESERT STORME

Sabato 17 Dicembre 2010, c/o Scalo San Donato, Via Larga 49, Bologna.
(ingresso 5 euro, libero fino alle 22.30, circolo soggetto a tesseramento)
CONTROL V in concerto, ore 22.30

Alcuni brani dell’album “Soltanto Luci” dei Control V sono stati scelti per la nuova edizione della serie televisiva “I CESARONI 4” in onda in prima visione a partire dal prossimo autunno. Il brano “Tre Motivi” dei Control V e’ stato scelto come singolo WEEK da Radio ERRETI.

in collaborazione con: Visualine Music / Rai-Trade / Self

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A seguire la tribe dei Trouble Maker, ripropone tre artisti di fama mondiale.

DESERT STORME: Una delle tribù culto della Techno che hanno percorso migliaia di kilometri su mezzi carichi di impianti audio e strumentazioni tecniche montando spettacoli sonori in ogni sorta di spazi. Dj Pseudonym, Civil Unrest, e Dr Weevil a coronare l’impegno dei Bolognesi Trouble Makers, nel mantenere questo genere musicale, a volte discriminato, ad alti livelli qualitativi anche in Italia importando collaborazioni oltremare.

17 dicembre 2010

http://www.myspace.com/djpseudonym

http://www.myspace.com/troublemakersystem

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Vakki Placcula e Banda Roncati in concerto

Giovedì 02 Dicembre 2010, c/o Scalo San Donato, Via Larga 49, Bologna.
Trio d’eccellenza con Edoardo Marraffa, Lullo Mosso e Mirko Sabatini. Free-jazz e canzone, asperità sonora e umorismo, con una predilezione per il non-sense e l’ironia, a volte caustica.

Vakki Plakkula è un protomanager sceso dalla Scandinavia nella mente dei tre PREISTORIA musicisti che si sono conosciuti nel 1987 e che insieme sono stati presenti nel mondo del jazz, prima in Toscana e poi, dal 1993, a Bologna. Sono musicisti dediti all’improvvisazione e alla ricerca di materiali non convenzionali. L’idea di mettere insieme tutte le varie esperienze in un progetto che comprenda una forma canzone STORIA fa nascere Vakki Plakkula nel 1996. Il concerto di debutto è a Lugano, nell’ambito di una rassegna organizzata dal collettivo Basse Sfere, poi a Bologna al Link e poco dopo ad Angelica Festival. Nel 1998 esce “Una Barca”, primo cd. Fino al 2002 una intensa attività live porta il gruppo in giro per l’Italia e per l’Europa. Vicende inspiegabili portano Vakki Plakkula al silenzio sino alla celebrazione laica di alcuni matrimoni. IL MOMENTO ATTUALE vede Vakki Plakkula suonare anche il secondo cd registrato durante il Natale del 2008: “BABIRUSSA CAPIBARA”

BANDA RONCATI: Secondogenita tra le bande non omologate, la prima dopo Ottoni a Scoppio, è la Banda Roncati di Bologna. Nata nel 1992 con un’incursione nell’ospedale psichiatrico dal quale prende il nome, si segnala per la forza del gruppo che varia dai 15 ai 40 musicisti: nessun direttore d’orchestra, singolo compositore o arrangiatore. Ottoni e tamburi certo, ma anche fisarmoniche, melodiche, nacchere e… la Banda Roncati rappresenta la festa e la lotta: infatti oltre agli interventi in appoggio alle lotte di lavoratori, studenti, precari, psichiatrizzati, insomma i più deboli della scala sociale è anche un ensemble di ottimi musicisti in grado di divertire e trascinare il pubblico. Con la forza della musica amplifica la voce di chi non vuole sottomettersi e farsi sfruttare, ma si ribella a volte con rabbia e altre con allegria. Il repertorio è vasto: da brani della tradizione bandistica agli standard jazz, dalle sigle dei cartoni animati ai brani di protesta, dalle hit del momento rivisitate in chiave ironica, ai brani storici del rock. Tutto interpretato con uno stile personalissimo e irriverente.


segue dj zeta in funk..
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FUNK8's / Deep House

Venerdì 26 Novembre 2010, Planimetrie Culturali c/o Scalo San Donato, Via Larga 49, Bologna.
ingresso 3 euro, omaggio fino alle 23.00, circolo soggetto a tesseramento.
in LOUNGE/BAR, Sonorità Funky con Dj LELLI, Zeta, Robert Passera e Livio.

Guest: Dj Lelli Funk / Soul / Rythm and blues – nasce come dj legato al filone afro-funky. Esordisce nel 1983 all’età di 19 anni in una importante discoteca del bolognese. Dopo pochi mesi approda alla discoteca Arlecchino, gia’ allora una delle più importanti discoteche afro-funky dell’epoca. Da quel momento Lelli, amante del genere funky, soul e groove, trasformerà l’Arlecchino in una, se non addirittura la più importante, discoteca funky in Italia. Al funky dj Lelli aggiunge, contaminandolo, altre sonorità musicali. Nell’89 è uno dei primi dj a proporre l’acid jazz, nei primi anni 90 introduce l’easy listening ed il soundtrack stile poliziesco ed inoltre il lounge selezionatissimo e di nicchia. Ha al suo attivo la presenza in più di cento discoteche e nei più importanti afroraduni in Italia.

In saletta la Deep House di Sergio, DJ Omnidrive e Hippo (p).

Guest: Omnidrive Elettronica / Techno / Eelectro Funk – è sulla scena elettronica dance dal 1991, dopo l’incontro con mutoid waste company, il gruppo internazionale di artisti/meccanici famosi in tutta europa per le loro installazioni e mezzi motorizzati trasformati in stile mad max. conosciuti in italia come “mutoidi”, i loro eventi hanno aperto la strada dei warehouse parties (spazi abbandonati occupati per la durata della festa) già nella metà degli anni ‘80 nella londra della generazione acid house. musicisti e dj/produttori londinesi ricordano ancora quei party, dove un mix di punk, cyborg, band dal vivo e djs si fondeva in un’ambientazione saltata fuori da un fumetto…

lasciate a casa la noia, grazie…

funk and deep house

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Workshop di Percussioni

domenica 05 dicembre, Scalo San Donato, via Larga 49, Bologna

Workshop di Percussioni Africane: Djembé e Tamburi Bassi
Livello: Principianti
Durata: 3 ore – dalle 16 alle 19
Iscrizioni: info@planimetrieculturali.org


Programma:

Questo seminario è aperto ad adolescenti e adulti che sono alle prime armi e che vorrebbero avvicinarsi al mondo delle percussioni di quella parte dell’Africa Occidentale che un tempo era conosciuta come Impero Mandingue e che oggi è divisa in paesi quali: Guinea, Senegal, Costa d’Avorio, Mali, Burkina Faso.
Si affronterà questo viaggio musicale con un primo approccio agli strumenti in questione, che sono il djembé e i tamburi bassi (doum doum, sangban e kenkenì), in cui verranno spiegati l’impostazione delle mani e la tecnica dei colpi (basse, tonique, claque), si studieranno alcuni ritmi (in parte riarrangiati) della tradizione malinké, susu e manian, gli accompagnamenti, le frasi e gli stacchi.
In un contesto di musica d’insieme, in cui l’obiettivo sarà quello di riuscire a memorizzare ed eseguire una sequenza in gruppo, si cercherà in ogni caso di venire incontro alle esigenze del singolo lasciandogli lo spazio per esprimere la propria creatività e per scoprire la propria musicalità.